La redazione di “Radio-Magazine Porta-Mi con te” ha intervistato Alessandro Gautiero, professore di Religione cattolica al Carlo Porta di Milano, ma anche attore teatrale nel tempo libero

Il teatro per il prof. è un contenitore di emozioni, sia da parte dell’attore che dello spettatore. Per far emergere i sentimenti non c’è una vera e propria ricetta ma il modo migliore per il nostro intervistato è essere sé stesso, raccontando attraverso le proprie esperienze di vita cosa si prova. “È importante fare una riflessione e una ricerca su noi stessi, raccontarsi attraverso le parole, ma anche con movimenti facciali o fisici”, afferma il professore.

“Se un personaggio non trasmette emozioni è colpa dell’attore che non è riuscito a inserire il suo bagaglio nel ruolo - continua Gautiero - Per prepararmi a interpretare un personaggio lavoro su immagini ed esperienze della mia vita che collego a un sentimento, perché le emozioni non sono mai finte, hanno sempre un velo di verità”. Ci ha poi raccontato del progetto a cui sta attualmente lavorando, “Il grande quaderno” tratto dalla “Trilogia della città di K.” di Agota Kristof che parla di due gemelli che vengono portati via dalla nonna durante la guerra; la nonna è una persona molto cinica, cattiva quasi come una strega, come la chiamano i bambini. Maltratta infatti i nipoti, che verranno costretti a lavorare e a rispettare gli ordini della malvagia signora. Vivranno molte emozioni negative tutte insieme e per cercare di sopravvive inizieranno a fare degli esercizi per irrobustire corpo e spirito. Paradossalmente inizieranno a giocare per eliminare i loro sentimenti. Questo spettacolo andrà in scena a ottobre e Gautiero invita tutti a vederlo per comprendere quello che i bambini hanno provato. “Il rapporto uomo-emozioni genera vita” e per questo è importante che le emozioni vadano in scena.

In questo momento dell’intervista abbiamo fatto ascoltare ai nostri ascoltatori “Sogna, ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni, canzone fortemente voluta dal professore. Per Alessandro questa canzone è importante perché ha un importante significato legato al sogno e alla voglia di crescere e di vivere; tutti aspiriamo a raggiungere i nostri obiettivi e a realizzare i nostri sogni nel cassetto.

Abbiamo parlato tanto di teatro ma Alessandro Gautiero svolge anche l’attività di insegnante presso la nostra scuola, professione che riesce a coniugare grazie alla passione. “Il sacrificio è importante perché ti permette di non mollare da nessuna delle due sponde. Bisogna rimanere sempre sé stessi, sia a scuola che a teatro. Poi a scuola si fa sempre un po’ di teatro così come in teatro si fa scuola, perché il teatro è una palestra di vita dove allenare le proprie emozioni, che non sono mai facili da mostrare agli altri”, ha aggiunto il prof.

Gautiero ci ha parlato anche di “La guerra di Klamm” di Kai Hensel, un monologo portato in scena dal 2014: parla di un professore che ha un rapporto speciale con i suoi alunni. Una storia drammatica che ha avuto difficoltà a interpretare perché lo ha portato ad avere delle crisi d’identità dovute ai diversi metodi d’insegnamento del professor Klamm.

Abbiamo anche citato un famosissimo film di Paolo Villaggio “Io speriamo che me la cavo”, in cui un Paolo Villaggio fresco del successo ottenuto con il personaggio comico del ragionier Ugo Fantozzi si trovava a interpretare un ruolo drammatico, quello di un professore. Per restare in tema di cinema sappiamo che il prof ha avuto recentemente un importante esperienza sul grande schermo nel film “Un’ultima notte d’amore” con Pierfrancesco Favino.

Complimenti professore, ci vediamo nei corridoi e al cinema.