Una chiacchierata veloce sul tema di noi stessi. Per le emozioni c’è sempre tempo (e spazio). Ascolta la puntata in radio!

La redazione Talk in Culture ha deciso di parlare di un film noto: Inside out. In futuro (probabilmente) parleremo anche del secondo film. A parlare nella puntata ci sono Carlo Badiini, Roberto Todaro, Mattia, Jophy ed Emily. Passiamo alle loro considerazioni riguardo a ciò che sentiamo quando proviamo delle emozioni.

Inside Out (2015, Pixar Animation)

Il film ha l’obiettivo di mostrarci come le emozioni possano prendere il controllo se non fossero controllate da noi stessi. Parla di una famiglia, in particolare di una bambina (loro figlia) di nome Riley, che prima del trasferimento di San Francisco viveva una vita perfetta; in seguito, il trasferimento nella nuova città rende tutta la sua situazione (familiare, amicizie…) molto difficile.

Le emozioni (protagoniste del film) sono cinque: Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto.

Loro operano in un Quartier Generale situato in una parte specifica del cervello, dotato di una console che manda “impulsi” per comandare le sue emozioni. Circondata da migliaia di scaffali con dentro di sé i ricordi, ogni colore rappresenta l’emozione suscitata in quel momento. Una parte fondamentale sono le cinque isole (che rappresentano la sua personalità).

Le cinque emozioni per tutto il film proveranno a trattenere i propri ruoli e provare a salvare la situazione di Riley. Con l’avanzare del tempo accade l’impensabile, Gioia e Tristezza vengono aspirate dal tubo dei ricordi e vengono catapultate nel labirinto delle “memorie” di Riley. Il loro viaggio è una corsa contro il tempo: prima che la situazione sfugga completamente di mano (fra crolli di isole e il quartier generale gestito male dalle altre emozioni) incontreranno tante sfide e insidie, ma anche tanti momenti di riflessione su di loro e tanti cambiamenti. Il film ci lascia con una scena molto particolare: l’unica che salverà la situazione sarà l’emozione-persona meno indicata, ovvero Tristezza.

Dopo della chiacchierata sul film, i nostri protagonisti hanno deciso di fare le famose quattro chiacchiere, sempre inerenti al film. In particolar modo delle proprie emozioni che sono diverse dai sentimenti, la tristezza è l’emozione tirata in ballo.

Mattia ci ha descritto come lui si sente quando è moralmente giù: questo non vale solo per lui, ma per tutti, solo i robot non provano emozioni. Ognuno è fatto a modo suo, le emozioni modificano il nostro carattere, non sono negative o positive, servono tutte al momento opportuno.