Si parla spesso di spreco alimentare, la studentessa Claudia Milano, della IV AENO, ci ha parlato di questo delicato tema.

Nel 2015 l’ONU ha stilato una lista di obiettivi da raggiungere in un futuro prossimo per migliorare il pianeta e l'umanità stessa, e li ha raccolti nell’Agenda 2030. Tra tutti gli obiettivi il numero 2 e il numero 12 riguardano nello specifico “Risoluzione della fame nel mondo” e “Riduzione dello spreco alimentare e alimentazione sostenibile”.
Due argomenti che a parer mio vanno di pari passo.
NL12 61L’ONU stima che nel mondo ci siano circa 795 milioni di persone denutrite, circa una su nove per un rapporto più visivo. Questo è causa anche della perdita della maggior parte della biodiversità in ambito agricolo; sempre l’ONU, infatti, stima che dal 1900 ad oggi il settore abbia perso circa il 75% della varietà delle colture, e questo non garantisce un’alimentazione nutriente per le comunità agricole.

Proprio per questo nell’obiettivo N. 12 si legge:” Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo”.

Adesso voglio porvi una domanda: Ma se la fame nel mondo è così diffusa e gravosa sulla popolazione, perché noi normalmente non ci pensiamo? La risposta mi permetto di darvela sempre io: perché noi abbiamo tutto; andiamo al supermercato e senza pensarci riempiamo il carrello di alimenti che purtroppo troppo spesso finiscono buttati, perché sì, purtroppo la parte del mondo che non soffre la fame si permette di sprecare il cibo che ha a disposizione. Nel 2022 in Italia si è stimato uno spreco di circa 27 kg di cibo pro capite, tra cui 1kg di frutta e lo stesso di pane.

Ovviamente però noi non sprechiamo coscientemente il cibo, lo facciamo senza pensarci o accorgercene; per esempio: quante volte ci capita di cucinare un piatto di pasta, calcolare male le porzioni e ritrovarci a buttare gli avanzi?

Oppure, avete mai pensato a come poter ridurre la quantità di rifiuti organici prodotti in casa?

Se non lo avete mai fatto vi do una mano io:

  1. Pianifica la spesa: fai una lista ed attieniti sempre ad essa
  2. Controlla le date di scadenza: ricorda che “da consumarsi preferibilmente entro” è diverso da “da consumarsi entro”
  3. Non acquistare prodotti danneggiati: prodotti con confezioni visibilmente danneggiate o con segni di alterazione potrebbero presentare caratteristiche organolettiche compromesse
  4. Evita alimenti deperibili: alimenti come creme, maionese, salse, latte e latticini, carne e pesce vanno riposti in frigo massimo un’ora dopo l’acquisto e massimo due ore dopo la preparazione
  5. Attenzione al frigo: accertati del buon funzionamento del frigorifero, controlla le guarnizioni e la temperatura (per il frigo tra + 4° e +5°C, e per il freezer tra -18°/-20°C)
  6. Conserva correttamente il cibo: favorisci una buona conservazione degli alimenti; c’è un ripiano giusto per tutto!
  7. Attenzione all’imballaggio: in assenza di indicazioni precise sulla confezione; conserva gli alimenti deperibili già aperti in contenitori per alimenti
  8. Fai ruotare i cibi nel frigo: porta avanti quelli più vecchi e indietro i più nuovi
  9. Attenzione alle quantità: quando cucini fai attenzione alle quantità; servi porzioni contenute perché si può sempre fare il bis!
  10. Conserva gli avanzi: ricorda che gli avanzi di cibi cotti sono ancora buoni, vanno solo scaldati bene!

Lo scarto domestico, tuttavia, non è il solo: anche i ristoranti sono responsabili del 26% dello spreco alimentare totale.
In questi anni però, si sta espandendo la tendenza “green” anche nei ristoranti, ovvero cercare di stare attenti alla salute del pianeta in tutte le sue forme; per questo molti ristoratori stanno modificando la loro offerta al pubblico e il modo di lavorare.
Un esempio di azioni attivabili dai ristoratori potrebbe essere:

  1. Riprogettare il menù: seguire la stagionalità dei prodotti è un buon modo anche per risparmiare economicamente
  2. Ottimizzare l’inventario: cercare di seguire una linea con cui realizzare il maggior numero di piatti utilizzando il minor numero di ingredienti. Tutti gli alimenti hanno un potenziale di versatilità molto alto
  3. Offrire opzioni per le dimensioni delle porzioni: può essere un buon modo per ridurre gli scarti che tornano dalla sala
  4. Non scartare frutta e verdure imperfette: se l’aspetto non ti consente di metterlo crudo o a decorazione puoi sempre farci una crema gustosa
  5. Tracciare i rifiuti per valutare gli alimenti da non utilizzare: se lo scarti sempre perchè comprarlo?
  6. Iscriversi a “To Good To Go”: un’applicazione dove a un prezzo ridotto puoi vendere gli scarti della giornata
  7. Incentivare l’utilizzo di Doggy Bag: se sei troppo pieno per finirlo qui puoi sempre portarlo a casa!

Sono tutte piccole accortezze che possono davvero fare la differenza.
Spesso noi diamo per scontato quello che abbiamo, ma se solo facessimo un pochino di attenzione in più ne trarremmo un vantaggio enorme; eh sì perché noi non ci pensiamo ma la frutta che buttiamo perché leggermente ammaccata per arrivare a noi ha consumato suolo, acqua, gas serra per il trasporto, per poi finire nell’organico; e questo ciclo è veramente triste. Dopo questa ricerca mi sento di dire che io in prima persona ho imparato molto, metterò in atto in casa mia tutti i metodi che ho trovato per ridurre gli sprechi e cercherò di trasmetterli a tutte le persone che conosco; spero di aver lasciato in voi uno spunto di riflessione in cui mettersi in discussione per cercare di trarne il meglio di noi.